Finerenone e riduzione del rischio di diabete: oltre alla protezione cardiorenale c’è di più…
L’antagonismo dell’aldosterone è una ben nota strategia terapeutica nel controllo pressorio e nella prevenzione del danno renale. D’altro canto, La terapia classica con antagonisti steroidei del recettore dei mineralcorticoidi (s-MRA) può aumentare i rischi di iperkaliemia, ginecomastia e compromissione della funzione sessuale. Recentemente, nuovi antagonisti di tipo non steroideo (ns-MRA) hanno mostrato un profilo di sicurezza notevolmente migliorato. Fra questi il finerenone è ad oggi riconosciuto dalla Food and Drug Administration (FDA) come l'unico ns-MRA con comprovata efficacia renale e cardiovascolare. Oltre alla malattia renale cronica, il finerenone è stato studiato anche nei pazienti con insufficienza cardiaca. Nello specifico, nel trial clinico FINEARTS-HF, il finerenone ha dimostrato di ridurre in maniera significativa il peggioramento dell'insufficienza cardiaca e il rischio di morte cardiovascolare nei pazienti con frazione di eiezione lievemente ridotta o